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Abstract delle relazioni della decima edizione

LUNEDÌ 1 LUGLIO, ORE 14.30-18.30 Prevedibilità delle decisioni e discrezionalità del giudice penale coordinano Mario Caterini, Ciro Grandi e Michele Papa Jacopo Della Valentina – Università di Ferrara Conflitti triadici tra norme di diritto interno e diritto Ue e tacite violazioni del principio di prevedibilità Quali gli itinerari del principio di prevedibilità? Quali le scaturigini di una sua eventuale violazione?  Una recente vicenda, nata all’esito della contestazione del reato di occupazione abusiva del demanio marittimo (art. 1161 c.nav.), mostra come – nonostante l’indubbia ascendenza ‘convenzionale’ del principio, oggi ancora in lenta fase di recezione nell’ordinamento nazionale – ‘problemi di prevedibilità’ si manifestano non soltanto in occasione di contrasti o, ancor più, di improvvisi mutamenti giurisprudenziali peggiorativi. A ben vedere, le violazioni del principio di prevedibilità possono originare altresì dalle complesse interazioni tra diritto interno e diritto

Programma della decima edizione, 1-3 luglio 2024

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Decima edizione

La decima edizione delle Giornate di studi penalistici si terrà dal 1 al 3 luglio 2024. Le Università interessate a partecipare sono invitate a comunicarlo alla segreteria organizzativa entro il 31 marzo.

Programma della nona edizione, 26-28 giugno 2023

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Nona edizione

La nona edizione delle Giornate di studi penalistici per dottorandi si terrà dal 26 al 28 giugno 2023. Le Università interessate a partecipare sono invitate a comunicarlo alla segreteria organizzativa entro il 19 marzo.

Abstract delle relazioni dell'ottava edizione

  Lunedì 27 giugno – Sessione pomeridiana (14.30 – 18.30) 1) La promozione del diritto penale a livello internazionale Giulia Rizzo Minelli – Università di Bologna Disastri ambientali e crimini internazionali. Considerazioni sul ruolo del diritto penale internazionale nel contrasto agli environmental damages La crescente proliferazione di una normativa coordinata a livello internazionale, in grado di imporre stringenti limiti allo svolgimento di attività umane che presentano un rischio grave per l’ambiente, non appaga le istanze dell’opinione pubblica mondiale, che spesso invoca strumenti sovranazionali per la repressione delle condotte ascrivibili alla categoria dei reati ambientali. Se dinnanzi a macro-disastri ambientali fioriscono iniziative per individuare risposte adeguate, di recente ha trovato supporto la proposta di allargare le competenze della Corte penale internazionale ai crimini ambientali, elevando così la prospettiva penalistica di tutela delle risorse ambientali